La Fondazione Antonio Ratti è lieta di invitarvi il prossimo giovedì 21 novembre a partire dalle 18:30 per il secondo appuntamento della rassegna Cinema Permanente, che include la presentazione e la proiezione di We Have Already Lived Through Our Future—We Just Don't Remember It (2024) di Uriel Orlow, introdotte dalla conferenza Towards a Vegetal Pedagogy di Michael Marder e seguito da una conversazione tra Michael Marder, Uriel Orlow e Lisa Mazza.
Il film, prodotto in occasione della residenza 2023 presso BAU in Sudtirol, esplora l'era dei cambiamenti climatici e i nostri legami con i mondi più-che-umani. Orlow ha collaborato con un paleobotanico e con scienziati climatici, oltre che con i bambini che frequentano l'Asilo del Bosco di Parcines, con lo scopo di comprendere non solo le trasformazioni climatiche nella loro relazionalità con i tempi passato e futuro, ma anche per immaginare nuove forme di coesistenza con la natura. We Have Already Lived Through Our Future—We Just Don't Remember It opera all'intersezione tra la documentazione visiva e fattuale di un luogo e quello che la sua storia ci insegna, anche attraverso la messa in scena di una ulteriore potenza storica: l'immaginazione. L'immaginazione è qui incarnata dai bambini che vivono nella foresta, e ne parlano, la immaginano e la cantano, descrivendo la sua evoluzione e il suo rapporto con umani e animali. Futuri attori del cambiamento del nostro rapporto con la natura, abitano il presente, nella piega tra quella spanna di tempo incredibilmente lunga che li precede e le possibilità del tempo a venire. Nel film di Orlow, i bambini rappresentano quella forza capace di piegare l'ordine del tempo, vivendo in mondi ancora privi di quella disperazione che blocca l'azione. Proprio come gli alberi e le piante, sono in movimento.
Towards a Vegetal Pedagogy del filosofo Michael Marder introdurrà la proiezione rivolgendosi alle modalità di apprendimento e coesistenza con la foresta, alla sopravvivenza e alla futurabilità presentando estratti di un libro ancora non pubblicato sulla saggezza vegetale per bambini.
L'evento è parte della programmazione di Cinema Permanente, e il film resterà visibile al Capriccio fino al 20 dicembre.
Michael Marder è IKERBASQUE Research Professor presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università dei Paesi Baschi (UPV-EHU), Vitoria-Gasteiz, in Spagna. I suoi scritti spaziano tra il campo della teoria ecologica, la fenomenologia e il pensiero politico. Ha scritto numerosi articoli scientifici e monografie, tra cui Plant-Thinking (2013), The Philosopher’s Plant (2014), Dust (2016), Energy Dreams (2017), Heidegger (2018), Political Categories (2019), Pyropolitics (2015, 2020), Dump Philosophy (2020); Hegel's Energy (2021), Green Mass (2021), Philosophy for Passengers (2022), The Phoenix Complex (2023), Time Is a Plant (2023), e con Edward S. Casey, Plants in Place (2024). In italiano, sono tradotti per Mimesis Chernobyl Herbarium. La vita dopo il disastro nucleare (2021) e Tempo Incognito. Glossario filosofico per il ventunesimo secolo (2024), con Giovanbattista Tusa.
Uriel Orlow è un artista nato in svizzera con background migratorio che vive e lavora tra Lisbona, Londra e Zurigo. Il suo lavoro è stato presentato alle principali manifestazioni internazionali tra cui la LIV Biennale di Venezia, Manifesta 9 e 12 a Genk e a Palermo e alle Biennali di Berlino, Dakar, Kochi, Taipei, Sharjah, Mosca, Kathmandu, Guatemala, Dunkerque e molte altre, oltre che in mostre personali presso il Castello di Rivoli, il MCBA di Losanna, The Showroom di Londra e gallerie, musei e festival tra Londra, Lisbona, Zurigo, Ginevra, St. Gallen, Atene, Gerusalemme, Ramallah, Madrid, Marsiglia, Parigi, Oslo, Dublino, Torino, Il Cairo, Istanbul, Città del Messico, Pechino, New York, Chicago, Toronto e Melbourne. Tra le sue pubblicazioni Conversing with Leaves (Archive Books), Soil Affinities (Shelter Press) e Theatrum Botanicum (Sternberg Press). Uriel Orlow insegna alla University of the Arts di Zurigo (ZHdK), alla University of Westminster, Londra e al Maumaus ISP, Lisbona. La pratica di Orlow è research-based, process-oriented e spesso in dialogo con altre discipline e professionalità. I suoi progetti hanno a che fare con i residui del colonialismo, le manifestazioni spaziali della giustizia sociale, ecologica e della memoria, e con le piante quali attori politici. Le sue installazioni multimediali si focalizzano su dei luoghi specifici, su micro-storie e forme di haunting. Lavorando a cavallo tra installazione, fotografia, film, disegno e suono, i suoi lavori presentano diversi regimi visuali e modalità narrative in corrispondenza.
Lisa Mazza è curatrice ed editor. Ha fatto parte del team di direzione artistica di Lungomare, e ha diretto l'équipe dell'Alto Adige per Manifesta 7. Nel 2015 ha co-fondato BAU, un instituto per l'arte e l'ecologia che cerca di rispondere alle questioni del presente, concependo la natura e la cultura nella loro relazionalità e guardando al mondo degli umani e al suo ambiente come parte di un unico sistema ecologico.
Cinema Permanente è finanziato dall'Unione Europea - NextGenerationEU.
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