Mario Botta
Progetti recenti
CONFERENZA
13 Luglio 2002
Spazio Culturale Antonio Ratti
Mario Botta
Progetti recenti
Illustrando i suoi lavori più recenti, Mario Botta affronta tematiche di più ampio respiro riguardanti l’architettura e la conservazione. Le forme architettoniche sono sempre modellate dal paesaggio in cui si inseriscono, ma sbaglia chi dice che l’architettura è un prolungamento della natura. Ne è piuttosto la negazione: porta il segno di una violenza che trasforma la natura in cultura e che assolve ad una funzione generando immagini portatrici di determinati valori. Riguardo alla situazione urbanistica attuale, è convinto che il tempo presente sia un tempo di debolezza, in quanto si affida alla conservazione sfrenata ed esita a costruire. “Quando vi è la possibilità, mi sembra doveroso rivendicare la legittimità del nuovo. […] Non esiste spazio proibito all’interno del quale un architetto non possa intervenire. I nostalgici sono condannati a perdere, sempre”. Nonostante “l’architettura ha a disposizione le risorse necessarie per resistere nel tempo”, Botta rivendica la consapevolezza di avere un margine d’azione limitato, di poter al massimo cambiare l’architettura, ma non il mondo. Il compito dell’artista è allora quello di lavorare al meglio delle sue possibilità, pur riconoscendo la ristrettezza del suo campo d’azione e le grandi contraddizioni in cui opera.
Mario Botta (Mendrisio, 1943) è un architetto e scultore svizzero. Nella sua pratica, la predilezione per i materiali naturali e le forme geometriche primarie sottende una concezione etica dell’architettura, che deve essere di chiara lettura e offrire valori abitativi di qualità. Tra i suoi lavori, il Museo d'Arte Moderna a San Francisco (1995); la Biblioteca Municipale a Dortmund (1999); la Sinagoga Cymbalista e il Centro dell'eredità ebraica a Tel Aviv (1998); il Museo d'Arte di Rovereto e Trento - MART a Rovereto (2002); la Torre Kyobo a Seoul (2003); la Biblioteca della Tsinghua University a Pechino (2011) e il Teatro dell’architettura a Mendrisio (2017). Tra i suoi riconoscimenti, il il Chicago Architecture Award (1986); il Premio Europeo per la Cultura a Karlsruhe (1995); il Premio "Urbanpromo" alla Triennale di Milano (2015).