Federico Campagna, Cristina Morini, Liliana Moro
La dimensione dell'esodo. Etica della diserzione II
TAVOLA ROTONDA
11 Maggio 2023
Ordet - via Adige, 17 Milano
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"La dimensione dell'esodo. Etica della diserzione II" è la seconda tavola rotonda organizzata da Fondazione Antonio Ratti e Ordet.
L'incontro si terrà a Milano negli spazio di Ordet (via Adige, 17)
Con: Federico Campagna (filosofo), Cristina Morini (ricercatrice sociale e filosofa), Liliana Moro (artista). Modera Annie Ratti (artista)
L'esodo, la forma più antica di lotta contro il Potere sin dal Primo Testamento, fa da sfondo alla molteplicità di mobilitazioni sociali del tempo presente. Nelle guerre imperialiste per l'egemonia territoriale, nelle grandi dimissioni dal lavoro, nella ricerca di alternative energetiche alla distruzione estrattivista della Terra, nelle guerre di genere contro la violenza sul corpo della donna, è in atto un esodo semantico, un processo di risignificazione del nostro essere nel mondo che prende forma nella diserzione. Esodo come rivoluzione, attivo sottrarsi da modelli di lavoro, come "essere infedeli" e abitare il mondo da "stranieri in terra straniera". Come nella lotta rivoluzionaria delle donne iraniane, come nelle grandi mobilitazioni sociali in Francia, come nei movimenti migratori in fuga da guerre e catastrofi climatiche, nulla sembra fermare la ricerca di nuove terre promesse. Le diserzioni di questo lungo presente portano in sé il gesto di una rivolta radicale delle ragioni della nostra esistenza. Di vita, non di guerra.
*Federico Campagna sarà presente via zoom
Federico Campagna è un filosofo italiano residente a Londra. E' l'autore di Prophetic Culture (2021), Technic and Magic (2018) e The Last Night (2013). Insegna Intellectual History presso ECAL a Losanna ed è fellow del Warburg Institute e della Royal Academy Schools a Londra. E' co-fondatore della casa editrice italiana Timeo ed è tra i direttori dell'editore radicale anglo-americano Verso. Ha conseguito il PhD presso il Royal College of Art.
Cristina Morini è giornalista, saggista, ricercatrice indipendente. Attivista e femminista, fa parte della redazione di Effimera. È autrice di saggi sulla femminilizzazione del lavoro, la condizione precaria, il rapporto tra soggettività e capitalismo contemporaneo. Tra i libri, "La serva serve. Le nuove forzate del lavoro domestico" (DeriveApprodi 2001), "Per amore o per forza. Femminilizzazione del lavoro e biopolitiche del corpo" (Ombre Corte 2010) e "Vite lavorate. Corpi, valore, resistenze al disamore" (Manifestolibri 2022).
Liliana Moro nasce nel 1961 a Milano, dove vive e lavora. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 1989 fonda, insieme ad altri artisti, lo Spazio di Via Lazzaro Palazzi a Milano che chiuderà nel 1993. Liliana Moro ha esposto in importanti mostre collettive e personali quali: Documenta IX Kassel; Aperto XLV Biennale di Venezia; Castello di Rivoli, Torino; Quadriennale di Roma; Moderna Museet, Stoccolma; PS1, New York ; De Appel, Amsterdam; Triennale di Milano; MAXXI, Roma; Galleria Nazionale d’arte, Roma; 58° Biennale di Venezia, Padiglione Italia; Galleria Emi Fontana, Milano; MUHKA, Anversa; Fondazione A. Ratti, Como; Fondazione Zegna All’Aperto (opera permanente), Trivero; Cubo Garutti/Museion, Bolzano; Galleria Francesco Pantaleone, Palermo / Milano; Galleria de’ Foscherari, Bologna