Fondazione Antonio Ratti

From the Eighties until Tomorrow: The French FRACs – La Kunsthalle più bella del mondo

CONFERENZA
24 Febbraio 2011
FAR – Villa Sucota

Guarda su Vimeo Parte I, Parte II, Parte III

Proseguendo l'indagine e la ricerca di modelli e di esempi per come si potrà dare forma alla Kunsthalle più bella del mondo, l'incontro From the Eighties until Tomorrow prende come punto di partenza l'analisi di una tipologia specifica del contesto francese, i Fonds régionaux d'art contemporain, cosiddetti FRAC, che sono stati istituiti in Francia ormai nel 1983.

L'incontro è stato introdotto da:
Nicolas Bourriaud
(teorico e critico d'arte).

Hanno partecipato:
Eva Gonzàlez-Sancho (direttrice della FRAC Bourgogne)
Alain Quemin (Sociologo, professore all'Università di Paris-Est)

Coordinatore:
Andrea Lissoni

Queste riflessioni hanno permesso - una volta tracciato un bilancio della costituzione, dello sviluppo, dell'azione e dell'identità dei FRAC di provare a immaginare un futuro alla luce delle più recenti trasformazioni ed evoluzioni che riguardano tanto la creazione artistica e, più in generale, il sistema dell'arte, quanto soprattutto la sfera politica, economica, sociale e culturale del presente nel panorama francese e internazionale.

La Francia è un paese che possiede una storica sensibilità particolare verso l'arte contemporanea, sia a livello statale sia privato. L'azione pubblica si è articolata su più piani territoriali (locali, regionali, statali), per proseguire con l'istituzione di diversi dispositivi dalle forme più particolari, come fondi d'acquisizione, centri espositivi - con o senza collezioni -, sostegni alla stampa specialistica - periodica o meno -, aiuti sia a spazi espositivi indipendenti, sia alla creazione emergente, contributi alla formazione e incentivi per gli artisti o per le gallerie a insediarsi in zone con assetti urbanistici in via di ridefinizione.
D'altra parte, come altrove in Europa e soprattutto negli ultimi anni, in Francia sono sorte sempre più istituzioni, fondazioni e centri d'arte privati o aziendali che hanno rimescolato non poco le carte e ridefinito assetti e scenari.

Ma a che cosa ha effettivamente portato la politica culturale del paese a trent'anni dall'istituzione - per certi versi quasi leggendaria - dei cosiddetti FRAC (Fondi Regionalid'Arte Contemporanea)? Quali sono stati i benefici su scala locale per
il pubblico? Quali le eventuali ricadute a livello nazionale e internazionale? E quelle infine per le generazioni di artisti attivi sul territorio francese?

L'incontro prende spunto dalla storia e dall'attività delle istituzioni artistiche espositive dedicate all'arte contemporanea in Francia e prevede l'intervento di tre testimoni significativi sia per la propria posizione e per la propria attività e sia, evidentemente, per il proprio particolare sguardo, ciascuno diverso: il critico d'arte e curatore Nicolas Bourriaud, che nel 1999 ha co-fondato e co-diretto fino al 2006 il Palais de Tokyo, istituzione-faro del decennio appena trascorso e che ha cominciato la propria attività proprio interrogandosi sull'identità diun centro d'arte. Eva González-Sancho, direttrice del FRAC Bourgogne dal 2003, istituzione fondata su uno speciale rapporto tra l'identità regionale e il contesto internazionale, e che prosegue la sua specifica ricerca sulla questione dello spazio nell'arte attraverso una peculiare politica di mostre e di acquisizioni, ed il sociologo Alain Quemin, che ha realizzato all'inizio del 2000 un importante studio sui FRAC e sul contesto francese e che si dedica attualmente soprattutto allo studio dell'internazionalizzazione dell'arte contemporanea.

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