Estetica della resistenza
SIMPOSIO
1 Aprile 2006
FAR – Lungo Lario Trento
Sabato 1 aprile si è tenuto il secondo Forum internazionale per le Arti Visive. Nel corso di tre sessioni di lavoro, tre artisti e tre intellettuali di diversa provenienza e ispirazione hanno dialogato sul difficile nesso fra creazione e realta': alla ricerca di nuovi modelli di intervento e resistenza. Il forum, a cura di Roberto Pinto (critico d’arte e professore universitario, già curatore del CSAV della Fondazione Antonio Ratti dal 2004) si è articolato in tre sessioni, introdotte da Annie Ratti, ognuna delle quali dedicata a un approfondimento:
Fra storia e testimonianza: Alfredo Jaar (artista cileno che vive e lavora a New York, è stato visiting professor allo CSAV) dialoga con Giovanni De Luna (Ordinario di Storia Contemporanea presso l’Universita' di Torino ed editorialista del quotidiano La Stampa, condirettore della rivista Passato e Presente e direttore delle collane storiche delle case editrici La Nuova Italia e Sansoni). Ha moderato l'incontro Roberto Pinto che ha introdotto il tema dell'estetica della salvaguardia della memoria e della storia.
Corpo e linguaggio: durante il secondo incontro hanno dialogato Tania Bruguera (artista cubana, e Elisabetta Rasy (scrittrice e giornalista romana che ha pubblicato numerosi romanzi e racconti tradotti in molti paesi, tra i quali La scienza degli addii per Rizzoli). L’incontro, introdotto da Giorgio Verzotti (critico indipendente e curatore) ha posto la Rasy in una prospettiva di confronto con un’artista viscerale ed emotivamente coinvolgente come Tania Bruguera, che ha sempre usato il suo corpo come elemento dirompente di resistenza attiva al potere e alla società.
L’invenzione del quotidiano: l’ultima parte del Forum e' stata una sorta di omaggio a Michel De Certeau e alle sue idee di costruzione del quotidiano a partire dalle necessità e non dai tradizionali usi e modi di vedere, esaltando l’invenzione che quotidianamente ognuno di noi fa della propria vita. Si sono confrontate le pratiche di Cesare Pietroiusti (artista e una delle figure di riferimento, sia in Italia che a livello internazionale, per le pratiche dell'arte relazionale, dove l’artista diventa un catalizzatore di situazioni), con Paolo Fabbri (semiologo) alla presenza di Giulio Compagno (scrittore e filosofo).