Fondazione Antonio Ratti

L'Europa e gli "Altri"

SIMPOSIO
28 Febbraio 2004
FAR – Lungo Lario Trento

Il 28 febbraio 2004 la Fondazione Antonio Ratti ha organizzato un Forum Internazionale per le Arti Visive, che si è articolato in una giornata di interventi di studiosi internazionali e di dibattito aperto al pubblico attorno ad un tema specifico: l’identità e il ruolo dell’artista contemporaneo, nel rapporto tra la realtà europea e le altre culture.

L’appuntamento, a cura di Lόránd Hegyi, ha visto tra i relatori Carlos Basualdo (poeta, critico d’are e curatore, New York e Professore aggiunto, Dipartimento Arte e Disegno, IUAV, Università degli Studi, Venezia), Yuko Hasegawa (storico dell’arte, curatore, già Chief-Curator 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa), Lόránd Hegyi (storico dell’arte, curatore, già direttore generale Musée d’Art Moderne, Saint Etienne), Jean-Hubert Martin (critico e storico dell’arte, già direttore Generale Museum Kunst Palace, Dűsserldorf), e la presenza, in qualità di moderatore di Anna Detheridge (critico d’arte, teorica delle arti visive e giornalista).

Il Forum, dal titolo L’Europa e gli "Altri", ha inteso esplorare la profonda ridefinizione contemporanea dell’identità culturale europea: le condizioni storiche, politiche e ideologiche alla base di processi che concorrono a definire un’immagine del Sé e dell’Altro sempre più affidata a pregiudizi e stereotipi; l’omogeneizzazione di modi di vivere e di esperienza culturali “altre”, che si pongono in relazione complessa rispetto all’Occidente.
Alla rappresentazione del mondo come irrimediabilmente occidentalizzato s’intende contrapporre la proliferazione di differenze, che fanno dell’Occidente e dell’Europa concetti sempre meno definibili e continuamente rimessi in discussione.

A partire dalla particolare prospettiva della ricerca artistica, è stato analizzato il modo in cui differenze reali agiscono all’interno di sistemi culturali specifici: le modalità in base alle quali l’arte si rapporta alla religione, alla rappresentazione del tempo e della storia; la sua capacità di misurarsi con i temi politici legati alla ridefinizione dei confini e alle pratiche di esclusione all’interno dello spazio europeo.

Gli interventi hanno affrontato questo nodo complesso recuperando una serie di esperienze e di approcci provenienti da contesti geografici e culturali diversi ma attraversati da un dialogo costante (Asia, America Latina, Africa).

Obiettivo di fondo dell’incontro è stato quello di mettere a fuoco lo status particolare che assume l’artista all’interno della propria comunità, lo specifico impegno nella sensibilizzazione politica e sociale, la capacità di prefigurare scenari alternativi a un presente che interpreta le culture come soggetti in conflitto e l’Europa come spazio di chiusura.

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