Fondazione Antonio Ratti

Documentare l'effimero. Immagini e materiali da Campo Urbano

MOSTRA
22 Settembre–26 Ottobre 2019
borgovico33

La mostra Documentare l'effimero è parte del progetto Campo Umano - Arte pubblica 50 anni dopo.
A cura di Luca Cerizza e Zasha Colah (con l'assistenza di Valentina Avanzini), Campo Umano indaga forme passate e presenti dell'arte negli spazi pubblici, a partire dal cinquantesimo anniversario della mostra Campo Urbano. Dalla mattina alla sera del 21 settembre 1969, una ventina di artisti, designer, architetti e musicisti di diverse generazioni occuparono, su invito di Luciano Caramel, le strade del centro di Como con interventi performativi e installativi, per la quasi totalità di natura effimera. Fu uno degli esempi più noti ma anche più discussi di quella tendenza dell'arte dell'epoca di operare nella dimensione pubblica, sulla scorta delle manifestazioni che, intorno al 1968, usavano le strade e le piazze come luogo di espressione e protesta. Campo Umano rende omaggio a quel progetto, analizzandone criticamente successi e fallimenti e interrogandosi sul senso della sua eredità oggi.

Un convegno di due giorni (21 e 22 settembre 2019, Villa Olmo, Como) ha ricostruito le vicende di 50 anni fa, attraverso gli interventi di alcuni tra i maggiori esperti in materia (storici, curatori, critici, artisti), discutendo inoltre le possibilità dell'arte pubblica oggi, in un contesto politico, sociale e culturale dove il concetto stesso di ”pubblico ” è profondamente mutato.

Attraverso ricerche condotte con i protagonisti di Campo Urbano e i loro archivi, la mostra Documentare l'effimero racconta, invece, le vicende di quella giornata di 50 anni fa attraverso materiali provenienti dagli artisti, in parte inediti (come il carteggio tra Franca Sacchi e Giuseppe Chiari), gli efemera (poster, catalogo, brochure) disegnati da Bruno Munari per l'occasione e una documentazione video e video-interviste realizzata dall'Archivio Mulas.

Se la documentazione capillare di Ugo Mulas fu di grande importanza per la diffusione e successo di Campo Urbano, quel giorno a Como erano presenti altri due maestri della fotografia italiana come Gianni Berengo Gardin e Gabriele Basilico. Una selezione di immagini, per lo più inedite, restituisce non solo nuovi sguardi su quell'evento ma il senso di complicità tra i tre fotografi, come si evince dall'istallazione di foto presentate a muro.

Altri materiali di studio, come le mappe e scansioni delle pubblicazioni relative a Campo Urbano, completano la ricostruzione della mostra comasca di 50 anni fa; le sue motivazioni, ma anche le critiche e le polemiche che ne seguirono.

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