Fondazione Antonio Ratti

Catherine David

Experimental Aesthetic Practices in Middle East

CONFERENZA
16 Luglio 2009
FAR – Lungo Lario Trento

Catherine David

Experimental Aesthetic Practices in Middle East

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Invitata durante la XV edizione di CSAV - Artists' Research Laboratory, condotta da Walid Raad, Catherine David articola una risposta alla domanda: "In un contesto predominato da un mercato globalizzato e da molte carenze - in termini di educazione, produzione di discorsi, conservazione e trasmissione - relative al patrimonio culturale contemporaneo nel mondo Arabo, quali sono oggi le condizioni di possibilità, e di visibilità, delle pratiche estetiche sperimentali in Medio Oriente?"
Durante la densa conferenza, che si avvale della sua lunga esperienza sul campo, Catherine David descrive uno scenario complesso e allo stesso tempo affascinante e pieno di potenzialità. Un panorama in cui la mancanza di sostegno istituzionale diventa lo stimolo per trovare soluzioni e formati nuovi, capaci di rispondere efficacemente alla complessità della situazione. Senza la volontà di proporre soluzioni definitive, Catherine David pone così in luce i molti aspetti di una regione che è, come sostiene, nient’altro che "uno specchio del nostro mondo".


Catherine David (Parigi, 1954), è una storica dell’arte, critica e curatrice. Dopo gli studi presso la Sorbona e l’École du Louvre, lavora come curatrice presso il Centre Pompidou. Nel 1997 è direttrice artistica di Documenta X, prima donna a ricoprire questo ruolo. Successivamente, concentra le sue ricerche sul panorama artistico mediorientale e dirige il progetto Contemporary Arab Representations (Représentations Arabes Contemporaines). Seguono diverse mostre dedicate agli artisti di questa regione, come The Iraqi Equation (Berlino e Barcellona, 2006), DI / VISIONS. Culture and Politics of the Middle East (Berlino, 2007), e una retrospettiva in onore del fotografo iraniano Bahman Jalali (Barcellona, 2009).
Nel 2009 è anche direttrice artistica della prima presentazione nazionale dell'ADACH (Abu Dhabi Authority for Culture and Heritage) alla Biennale di Venezia. Nel 2014 cura Unedited History, Iran 1960-2014 al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, nel 2017 Dia al-Azzawi: A Retrospective (From 1963 until Tomorrow) al Mathaf e al Al Riwaq di Doha. Dal 2014 è vicedirettrice del MNAM (Musée National d'Art Moderne, presso il Centre Pompidou). Qui cura diversi progetti, fra cui: Wifredo Lam (2015); Memories from the futures. Indian modernity (2017) e Latiff Mohidin : Pago Pago (1960-1969) (2018).

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