Susan Hiller (Tallahassee, Florida 1940 - Londra 2019) ha lavorato e vissuto in Inghilterra dai primi anni Settanta dove il suo lavoro è emerso grazie ad una ricerca approfondita di alcuni aspetti della nostra cultura considerati marginali. L’utilizzo radicale e innovativo di diversi media nelle sue opere l’ha resa un punto di riferimento per le giovani generazioni di artisti. Il Minimalismo, il movimento Fluxus, alcuni aspetti del Surrealismo, l’antropologia e il femminismo hanno influenzato la sua pratica artistica. Hiller accosta la conoscenza che deriva dell'antropologia, la psicoanalisi e altre discipline scientifiche con materiali generalmente considerati di poca importanza, come cartoline, carta da parati, film popolari e storie di avvistamenti di UFO, creando un equilibrio tra il familiare e l’ignoto e invitando l’osservatore a prendere parte alla produzione del significato dell’opera.

Mostre personali di Susan Hiller si sono tenute in importanti istituzioni tra cui: Tate Britain, Londra; Castello di Rivoli, Torino; Moderna Museet, Stoccolma; Joy Art Gallery, Pechino; Kunsthalle, Basilea; Kunst-Raum des Deutschen Bundestages, Berlino; Museu Serralves, Porto e Fondacion Mendoza, Caracas. Le sue conferenze e interviste sono state raccolte in due libri: The Provisional Texture of Reality (2008) e Thinking about Art: Conversations with Susan Hiller (1996).

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