Sin dalla fine degli anni '60, John Knight, lo sfuggente artista di Los Angeles, è stato pioniere del lavoro site-specific e della critica istituzionale, con costante attenzione ai sistemi geopolitici ed economici impliciti nelle convenzioni quotidiane. Knight rifugge qualsiasi cifra stilistica, preferendo lavorare in situ, affrontando e rispondendo agli elementi unici di ogni individuale contesto. Spesso sfruttando le strategie visive proprie dell'architettura, della pubblicità e del corporate design, le stratificazioni dei progetti di Knight sfidano l'establishment dell'arte e i suoi rapporti con la politica globale.
John Knight (1945) vive a Los Angeles e lavora in situ. Le sue mostre più recenti includono Cabinet, Londra (2022), CCA, Kitakyushu, GIappone (2019), Ordet, Milano (2019), établissement d'en face, Bruxelles (2018), Cultuurcentrum, Strombeek (2017) Sculpture Project Munster (2017), SMAK, Ghent (2017), Cabinet, Londra (2016), REDCAT, Los Angeles (2016), Art Institute of Chicago (2015), Greene Naftali, New York (2015), Portikus, Francoforte (2013), Galerie Neu/MD72, Berlino (2013), Stedelijk Museum, Amsterdam (2012), Whitney Biennial (2012), MOCA, Los Angeles (2010) e Hamburger Bahnhof, Berlino (2009).